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Vino italiano: sfide e opportunità nell’export per il 2024

Vino Italiano: Sfide e opportunità nell'export per il 2024

Il 2023 è stato un anno di sfide significative per il mercato del vino italiano, soprattutto nelle sue esportazioni verso l’Estremo Oriente. I dati forniti dall’Istat delineano chiaramente il panorama difficile che ha caratterizzato le relazioni commerciali estere, in particolare con la Cina, la Corea del Sud e il Giappone, mercati cruciali per l’industria vinicola italiana.

Il calo dell'Estremo Oriente

Prendendo spunto dalle analisi condotte da WineNews, ISTAT e da diversi osservatori del settore, emerge che la Cina, un tempo vista come un mercato in crescita esponenziale, ha mostrato una significativa contrazione nelle importazioni di vino (-10,22%). Questo si è tradotto in un calo del valore delle esportazioni di vino italiano verso la Cina, con il paese che è scivolato dal quarto al nono posto per valore delle importazioni di vino a livello mondiale. Tale tendenza negativa ha avuto un impatto anche su altri mercati asiatici, come la Corea del Sud (-32,5%) e il Giappone (-7,9%), che hanno registrato anch’essi una diminuzione nelle importazioni di vino italiano.

Le cause di questa situazione sono molteplici e complesse. Oltre al rallentamento dell’economia cinese, vi sono anche incertezze geopolitiche che hanno influito sul comportamento dei consumatori e sulle decisioni d’acquisto. La diminuzione delle importazioni di vino italiano in Cina ha interessato anche le denominazioni DOP italiane, con alcune regioni più colpite di altre.

La resilienza del vino italiano nei mercati occidentali

vigneto vino italiano 2024

Tuttavia, non tutto è negativo. Nonostante le sfide incontrate nei mercati asiatici, l’Italia ha mantenuto una forte presenza sul mercato globale del vino. Mentre i mercati asiatici mostrano segnali fi forte rallentamento, l’Europa si rivela sempre più attraente per le esportazioni di vino italiano. Paesi come la Germania (+2,7%) e il Regno Unito (+3,9%) hanno registrato una crescita significativa nelle importazioni di vino italiano, confermando l’importanza della diversificazione dei mercati per l’industria vinicola italiana.

 

Gli Stati Uniti rimangono il principale partner commerciale per le esportazioni di vino italiano, nonostante un lieve calo rispetto agli anni precedenti (-5,3%). Questo sottolinea l’importanza di mantenere una presenza solida e diversificata nei mercati internazionali. 

Quali opportunità da sfruttare?

Per capitalizzare appieno sulle opportunità di mercato, è necessario che le aziende italiane siano più informate sulle normative e le opportunità di esportazione, non solo in Estremo Oriente ma anche in altri mercati al di fuori dell’UE.

Ad esempio, è essenziale che le aziende comprendano e rispettino le procedure di registrazione come il GACC in Cina per evitare multe e ostacoli burocratici che potrebbero compromettere le loro operazioni di esportazione. Si è anche notata la scarsissima affluenza degli estremo-orientali alla fiera internazionale di riferimento per il vino: ProWine in Germania. Un trend che potrebbe aumentare nei prossimi anni dal momento che negli stessi Paesi del Far East vengono svolte fiere altrettanto importanti: QWine, Prowine Singapore, Tokyo e Shanghai, Seoul International Wine and Spirits e il Vinexpo Asia. La comprensione delle normative e delle opportunità di mercato è fondamentale per il successo delle aziende italiane nel mercato globale del vino.

Nonostante le sfide incontrate nel 2023, il settore del vino italiano rimane resiliente e si prevede che riprenda la sua crescita dal secondo quadrimestre del 2024. Con una visione attenta e una risposta agile alle sfide, le aziende vinicole italiane possono continuare a prosperare sui mercati internazionali e a garantire una presenza forte e duratura sui tavoli di tutto il mondo.

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