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Trend digitali nella Cina del 2022

Trend digitali nella Cina del 2022

La Cina oltre ad essere geograficamente vasto, è la più grande comunità digitale al mondo, con il 99.1% di utenti mobile e il 73% della popolazione presente online.

La popolazione cinese trascorre gran parte della quotidianità su internet, dagli e-commerce ai social media, i quali sono molto più integrati che in occidente.  Basti pensare che la penetrazione social in Cina si attesta al 70% mentre da noi solo al 58% e che le vendite e-commerce cinesi rappresentano il 50% totale delle vendite online mondiali.

Social Media e E-Commerce

I social sono molto utilizzati durante la customer journey dei potenziali clienti cinesi. Infatti, prima di acquistare online si ricercano commenti e recensioni sulle piattaforme social da parte di altri utenti. Ad esempio per fashion, cosmetica e travel è molto popolare Xiaohongshu (Little Red Book), dove vengono pubblicati contenuti da parte dei KOL (influencer). Per altri settori vengono utilizzati maggiormente WeChat e Douyin, mentre per la ricerca di uno specifico prodotto Baidu. Baidu corrisponde al nostro Google, ma viene utilizzato soprattutto nel B2B piuttosto che nel B2C. 

A differenza del commercio online occidentale, in Cina, le piattaforme più forti sono generaliste: marketplace con una varietà di prodotti e brand (JD.com, VIP.com, Tmall). Al contrario, l’e-commerce su sito proprio è molto meno diffuso e performante.

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Quali sono i trend digitali del 2022?

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L’Influencer marketing sta diventando sempre più osteggiato dal governo cinese, in quanto i KOL costituiscono dei modelli di mercato fin troppo popolari. I KOL spesso propongono dei modelli contro gli standard governativi cinesi, come la femminilizzazione dell’uomo. I KOL rimangono però ancora uno dei mezzi più efficaci per le vendite B2C online e offline, in quanto può rassicurare i clienti sulla non contraffazione di un prodotto e fungere da modello di imitazione di lusso.

L’adattamento del prodotto al mercato cinese è indispensabile, così come il suo marketing. La cultura e le tendenze sono diverse, pertanto un modello di successo in occidente è molto probabile che non riscuota lo stesso successo in Cina.

Il Direct 2 Consumer in Cina si sta sviluppando molto, ovvero l’apertura di un brand solo sul canale online. Questo è possibile grazie alla vasta diffusione del Live Commerce, ovvero dirette streaming di vendita prodotto e mobile payment perfettamente integrati con le piattaforme social. Recente e non ancora molto sviluppata ma che sarà destinata ad esserlo è il Metaverso, diffuso, per ora, soprattutto nel gaming mixato al fashion.

Ultimo ma non meno importante: il Guochao. Il Guochao gioca certamente a sfavore del Made in Italy, in quanto è una tendenza della popolazione alla preferenza di prodotti Made in China. D’altronde, l’obiettivo di una crescita del Made in China, non solo in volumi ma soprattutto in qualità, era già stato preannunciato dal presidente Xi Jinping nell’ultimo piano quinquennale. Il Guochao si sta diffondendo maggiormente in settori come l’apparel sportivo e la cosmetica.

La Cina è un Paese dal grande fascino, non solo culturale, ma per le aziende italiane soprattutto economico. È però un Paese così culturalmente diverso e lontano dai nostri standard, con anche un livello normativo complesso, che presuppone inevitabilmente una organizzazione aziendale già strutturata o che abbia le capacità economiche per farlo. Non è da sottovalutare anche la tempistica di successo in Cina: gli investimenti e l’entrata del prodotto sul mercato impiegano parecchio tempo per diventare popolari e avere un ritorno economico.

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