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Quali opportunità offre il mercato austriaco?

Quali opportunità offre il mercato austriaco?

L’Austria, nonostante sia vicina geograficamente, viene spesso dimenticata come meta export dalle imprese italiane, le quali preferiscono la Germania. Tuttavia, l’Austria seppure sia un’economia più piccola in termini di popolazione, presenta un PIL pro capite più elevato rispetto alla Germania. In aggiunta, i prodotti italiani sono molto conosciuti ed apprezzati ma il mercato non è tanto saturo quanto quello tedesco.

Economia e consumi privati

L’Austria ha sofferto molto l’impatto del Covid con lockdown rigidi e prolungati che hanno penalizzato il commercio al dettaglio. Quest’ultimo, a causa della chiusura dei negozi la chiusura dei negozi, ha registrato un calo dell’8,5%.

Il settore che ha sofferto maggiormente gli effetti della chiusura è stato quello dell’abbigliamento e calzature che ancora nel 2021 hanno registrato un deficit importante rispetto al 2019: -21%.

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Inevitabilmente e nonostante gli aiuti di stato la situazione pandemica ha causato una crescente disoccupazione ed un PIL pro capite in diminuzione. Occorre però riproporzionare il tutto all’economia austriaca: la disoccupazione si è attestata nel 2020 al 6% (in Italia è dell’8,8%) e il PIL pro capite era di 37.180€ in calo del 5,6%.

Le previsioni per il 2021 e gli anni a venire però sono rosee: una disoccupazione in rapida diminuzione, PIL in crescita in media del 4,5% e PIL pro capite che raggiungerà già nel 2022 i 41.000€.

Il commercio elettronico ha compensato in parte le perdite delle vendite al dettaglio fisiche, registrando una crescita non eclatante ma comunque del +30% nel 2020, arrivando ad €4,6 miliardi.

Chi sono i maggiori partner commerciali austriaci?

Nel 2021 l’Austria registra una ripresa delle importazioni pari al +22,5%. L’Austria commercia sostanzialmente con l’Unione Europea sia in import che in export, i quali quasi si equivalgono attestandosi ad una quota del 70%.

I principali fornitori austriaci per quote di mercato sono Germania (35%), Cina (7,1%), Italia (6,3%) e Svizzera (5,3%). La Cina l’unico partner commerciale che registra una crescita anche durante il 2020 con un +3,7 di import in Austria.

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Elaborazione ICE Wien su dati Statistik Austria

Guardando alle destinazioni dell’export austriaco, l’Italia si trova sempre al 3° posto preceduta solo da Germania e USA.

Numeri dell'export italiano in Austria

Le esportazioni italiane rappresentano il 6,3% del totale dell’import austriaco. La maggior parte delle esportazioni italiane in Austria è composta da macchinari, autoveicoli e loro componenti, i quali costituiscono il 30% del totale. Gli altri due settori di export rilevanti sono quello chimico con una quota export del 13% e quello agroalimentare pari all’11,5%.

Nel 2020, tuttavia, il settore ad aver registrato un maggiore calo è stato proprio quello dei macchinari e degli autoveicoli. Tutti gli altri settori durante il 2020 sono stati in calo tranne l’agroalimentare (+1,7%) e le materie prime vegetali ed organiche (+1,6%).

Con focus sul Food&Beverage, nonostante il comparto delle bevande, incluse quelle alcoliche, abbia registrato una diminuzione delle importazioni italiane, le bevande alcoliche italiane rappresentano il 29,5% dell’import totale austriaco delle stesse. Importante anche la quota di frutta e verdura, pari al 14% e dell’industria molitoria con il 9,5%. 

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Elaborazione ICE Wien su dati Statistik Austria

Opportunità per il Made in Italy

Nel 2021 le esportazioni italiane verso l’Austria sono aumentate del 26%. In particolare, i settori in maggiore crescita sono stati: materie prime, macchine ed autoveicoli ed articoli lavorati.

Alcuni settori particolarmente in sofferenza durante il 2020, durante il 2021 hanno registrato un’incoraggiante crescita: gioielleria +44% e calzature +5%. I prodotti agroalimentari continuano a “non conoscere crisi” e anche nei primi 9 mesi del 2021 hanno registrato quasi +5%.

Il Made in Italy è riconosciuto in Austria come sinonimo di qualità. Tuttavia, il consumatore austriaco è particolarmente attento alla qualità ed alle spese domestiche. Ciò significa che sarà disposto sì a pagare un prezzo maggiore per un prodotto straniero ma esige che la qualità ne ripaghi realmente il prezzo. Insomma, non bisogna gonfiare esageratamente i prezzi solamente perché hanno un potere di acquisto elevato.

Sebbene i prodotti italiani siano conosciuti, gli austriaci sono meno propensi degli italiani alla sperimentazione di nuovi prodotti, anche perché sul mercato dominano le grandi marche e i prodotti di nicchia sono quasi assenti.

Questo si traduce in elevata potenzialità per prodotti di nicchia che caratterizzano la produzione micro e piccola italiana. Tuttavia, è necessario che questi prodotti arrivino sul mercato austriaco con un determinato placement di prezzo, canale di distribuzione e marketing, così da invogliare il consumatore alla prova di un nuovo prodotto.

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In sintesi

L’Austria è un Paese meno conosciuto come destinazione di export ma non per questo meno attrattivo. Anzi, presenta molte agevolazioni ed è un mercato ancora in grado di accogliere nuovi prodotti. I profitti in Austria, per le aziende che vi si lanciano (con cautela), lievitano velocemente.

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Fonti: ICE Wien, Statistik Austria.

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