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Food e social commerce in Cina

Food e social commerce in Cina

La Cina è riuscita ad inventare e sviluppare il proprio ecosistema digitale, ma quali sono le prospettive per Food e social commerce in Cina?

 

Pochi giorni fa si è concluso il XX congresso del Partito Comunista Cinese che ha riconfermato la presidenza di Xi Jinping. La volontà nuovamente espressa dal Presidente è quella di continuare ad aprire la Cina e svilupparla digitalmente. Tuttavia, la Cina si avvia orma già da qualche tempo al rafforzamento dei consumi interni piuttosto che alla dipendenza dalle importazioni. Le importazioni dovranno sempre più essere invece riservate all’accrescimento e innovazione strategica della produzione cinese. 

Il digitale in Cina

Come già noto, la Cina è veramente molto sviluppata a livello digitale. Così tanto e in maniera così unica che spesso risulta difficile comprenderne l’ecosistema digitale. Molte di quelle che noi riteniamo digitalizzazioni importanti a livello aziendale, in Cina sono già considerate obsolete: pensiamo ad esempio al sito e-commerce e all’indicizzazione Google. Questo non significa che sono inutili, ma in Cina le vendite online si muovono da tempo ormai anche su canali diversi.

 

Le vendite online sono rappresentate da una vasta platea di piattaforme, la maggior parte delle quali vengono ancora realizzate tramite e-commerce e marketplace da circa 994 milioni di consumatori. Tuttavia, secondo dati di Ernst&Young il nuovo fenomeno del social commerce sta guadagnando una buona fetta di mercato pari al 28% delle vendite online.

Social Commerce in Cina

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I cinesi per fare qualsiasi cosa, pagamenti, shopping, spesa, prenotazioni, mobilità urbana e molto altro, utilizzano esclusivamente lo smartphone. Come noi lo utilizziamo per scorrere Instagram e TikTok, loro alla stessa maniera lo utilizzano per acquistare in maniera molto semplice, veloce e integrata. Questo rappresenta la base del Social Commerce: dirette livestreaming che avvengono su piattaforme social come Douyin (TikTok), Wechat, Xiaohongshu, ecc. da parte soprattutto di KOL (Key Opinion Leader) esperti in quel settore durante le quali avvengono vendite istantanee direttamente sulla piattaforma.

Durante queste dirette, il KOL propone, spiega le caratteristiche, lo story telling e cerca di vendere il prodotto ai suoi follower della diretta. Ovviamente il volume delle presenze online durante la diretta varia con il tipo di prodotto e dal seguito effettivo del KOL stesso. Non è inusuale che un KOL abbia in diretta un seguito di circa 4000 persone.  Le dirette spesso durano ore, possono svolgersi da un negozio, da una casa o dall’azienda stessa e i prezzi di vendita proposti dal KOL includono la fee dell’utilizzo della piattaforma e la percentuale sulle vendite effettuate dallo stesso. Solo KOL veramente importanti prevedono oltre alla percentuale anche un compenso fisso.

 

Figura non meno importante sono i KOC (Key Opinion Consumers), ovvero consumatori che forniscono recensioni sul prodotto online durante dirette streaming. Spesso possono fornire supporto al KOL durante le sue dirette. 

Prospettive del Food & Beverage in Cina

La Cina sta sempre più puntando alla produzione e commercializzazione interna di cibi e bevande di gradimento ai cinesi tanto quanto quelle importate sostenendo il Guochao (“onda nazionale”). Sempre più attenzione, soprattutto da parte dei giovani, è data ai cibi poveri di grassi e salutari, per i quali sono disposti a pagare anche un prezzo più elevato.

 

Per quanto riguarda il food & beverage, la Cina sta applicando sulle importazioni delle regolamentazioni sempre più restrittive. Basti pensare alla registrazione GACC per le esportazioni alimentari in Cina

Il Trend del Caffè

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Ci sono comunque dei settori non tradizionali di food in Cina che continuano a mantenere la piazza con degli accorgimenti di brand. Alcuni esempi sono le caffetterie Starbucks, Tim Hortons, Lavazza e Illy che stanno riscontrando molto successo ma che anche ormai vengono replicate da startup unicorno cinesi come Luckin Coffee. Accade spesso che anche brand di moda di lusso come Louis Vuitton creino oggettistica firmata, limitata e dedicata al caffè registrando il sold out in tempi da record.

 

Ciononostante, la Cina non possiede la tradizione dell’espresso, perciò il 70% delle vendite sono rappresentate dal caffè istantaneo.

I Numeri del Vino in Cina

Per quanto riguarda le esportazioni alimentari in Cina dall’Italia, il settore del food è quello che ha registrato un maggior incremento, pari al +84% nel 2021 rispetto al 2019. Le bevande invece registrano solamente un +3%. Una delle bevande italiane maggiormente gradite ai cinesi è il vino. Proprio il vino detiene una quota di mercato del 9.3%. L’Italia è il 3° importatore di vino in Cina, dietro solamente a Francia e Cile che rispettivamente però detengono delle quote di mercato importantissime: 40% e 20%.

 

Gli accordi tra Cina e Italia si stanno comunque dirigendo verso importanti svolti in ambito di interscambio di food and beverage. Infatti, la Cina non da molto ha riconosciuto la denominazione Prosecco DOP e vicendevolmente anche l’Italia ha riconosciuto determinati prodotti alimentari cinesi.

Vino italiano aiuti

In Cina i trend cambiano molto più velocemente di quanto non accada in occidente. Le aziende pertanto devono continuamente rimanere aggiornate sulle novità e sulle strategie dei competitor ed essere abbastanza snelle da correggere la strategia rapidamente.

 

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Ti consigliamo anche di leggere il nostro articolo Trend Digitali nella Cina del 2022.

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